6° parte - "Percorso di educazione emotiva per bambini e genitori …
che credono ancora nella magia delle emozioni".
Eccoci
nuovamente ad affrontare un nuovo pezzettino di emozioni! Nello specifico in
questo articolo completeremo il quadro della paura, conoscendone meglio alcune
caratteristiche: si può apprendere? Quale intensità può avere? Che tipi di
paure esistono?
La paura si può apprendere? La
risposta è: sì, si può, e accade molto più spesso di quanto pensiamo. Non vi è
mai capitato di conoscere una persona con un particolare tipo di paura, ad
esempio per i cani o per gli insetti, e di accorgervi che la stessa paura ce
l’ha anche il figlio o il nipotino? La paura per un particolare stimolo, può
venire appresa dal bambino grazie alle persone che gli stanno accanto: per
esempio i genitori, i nonni o gli zii; o anche altri bambini con i quali è a
contatto per molto tempo, ad esempio compagni di gioco o fratelli. La paura
verso uno stimolo specifico o una situazione possono essere imparate così come
si imparano i giochi o le formule di cortesia. Questo accade in tre differenti
modi: 1) il bambino osserva ripetutamente una serie di comportamenti precisi in
una data persona, che per lui funge da modello; 2) il comportamento viene appreso se il
bambino osserva che c’è una risposta che gli permette di evitare una
conseguenza spiacevole. Facciamo un esempio: Marco ha paura di entrare in
piscina, non appena, con la mamma, si avvicina all’acqua inizia a piangere ed
urlare, la mamma per far cessare tale comportamento del figlio lo allontana e
lo calma con un dolcino. Marco, la prossima volta, sarà rinforzato a
comportarsi nuovamente così sia grazie all’allontanamento dall’acqua, che gli
permette di far cessare la sua paura e calmare l’ansia nei confronti della
piscina, sia grazie al dolcino che funge da ulteriore stimolo piacevole. 3) a
causa dell’associazione ripetuta tra due stimoli. Facciamo anche qui un esempio
per capire bene. Paolo, quando è con il nonno, gioca tranquillamente con i cani
di grossa taglia che conosce. Fa la stessa cosa in presenza della mamma, che ha
però una forte paura proprio per i tali animali a causa di un’esperienza
passata. La donna, non appena vede il figlio avvicinarsi all’animale inizia ad
urlare “Paolo, allontanati subito, via da lì! Non lo toccare” Il bambino si
spaventa per la reazione della madre e senza capire si allontana dal cane. Ecco
che se la situazione si ripete qualche volta, Paolo avrà dei buoni motivi per
iniziare ad avere paura dei cani. Egli assocerà uno stimolo per lui innocuo,
cioè il cane, ad uno carico di contenuto ansiogeno, l’urlo della mamma. Dopo un
certo numero di associazioni, la sola vista di un cane provocherà nel bambino
paura ed allontanamento.
Quale intensità può avere la paura? Anche
la paura può avere un vasto numero di sfumature; infatti si può passare
attraverso alcune emozioni mento intense, quali
esitazione, inquietudine, preoccupazione a timore e paura, arrivando poi
a sfumature più cariche ed intense, tra cui troviamo l’ansia, il panico, il
terrore e la fobia.
Che tipi di paure esistono? Di
paure, nel regno umano, ne esistono tante quante tutti gli stimoli possibili ed
immaginabili. Quando la paura però assume una particolare valenza disfunzionale
per la persona che la sperimenta, si arriva a parlare di fobia. Le fobie più
conosciute sono: aracnofobia (paura
dei ragni), socio fobia (paura di essere giudicato negativamente nelle
occasioni sociali), agorafobia (paura
degli spazi aperti), claustrofobia (timore
di restare confinato in spazi chiusi), ecc. Nonostante sia un disturbo
fastidioso, la fobia attraverso particolari tipi di psicoterapia può essere
combattuta.
Il nostro
excursus nel regno della paura finisci qui, e lascia ora spazio a simpatiche
attività da fare con il proprio bimbo.
Clicca sul link per scaricare:
https://drive.google.com/file/d/0B2B16-ORoT79SUtsZmY4empFd0U/view?usp=sharing
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Buon divertimento!!