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mercoledì 31 maggio 2017

La tristezza: spauracchio degli adulti

7° parte - "Percorso di educazione emotiva per bambini e genitori … 
che credono ancora nella magia delle emozioni".

Ai giorni nostri non si può essere tristi! Nella nostra società non si è tristi, si è depressi!
Provate a pensare: quante persone quando sono giù di corda usano la parola tristezza? Quanti si descrivono come depressi? Eppure tra essere tristi ed essere depressi c’è una grande differenza, e noi psicologi lo sappiamo bene.
Ecco, allora riappropriamoci anche delle emozioni meno intense: abbiamo diritto di essere felici? Allo stesso modo, a mio parere, abbiamo diritto e bisogno, in determinate situazioni, di essere tristi e vivere quell’emozione fino in fondo, senza “buttarla sul ridere” perché bisogna cancellarla, o trovare il lato comico per forza per dimenticare quel momento. Alcuni grandi cambiamenti nelle persone si hanno proprio quando le cose non vanno bene, quando si sta male per qualcosa, quando si è stati tanto tristi … è lì che scatta un particolare “click”, che si gettano le basi per un  cambiamento importante.
Che motivo ci sarebbe di cambiare se tutto va bene? O anche solo parzialmente bene? Nessun motivo perché quel “bene” è sufficiente per andare avanti lasciando tutto immutato.

Quale tristezza?: - La tristezza, appartiene alle emozioni, cosiddette, di base, e può declinarsi in dolore, malinconia, infelicità, amarezza, disperazione, sgomento, solitudine e molte altre ancora.
I motivi che possono indurre una persona o un bambino a sentirsi tristi sono i più svariati: aver litigato con un caro amico, essere arrivati ultimi al torneo della scuola, aver presso un brutto voto, una cattiva giornata al lavoro e via dicendo. Esiste poi, una particolare tristezza che meriterebbe un capitolo a sé, e che si riferisce alla perdita di una persona cara, ovvero, il lutto. Questo secondo tipo di tristezza, è molto più intenso del primo, più duraturo e deve passare attraverso varie fasi di elaborazione per giungere poi al distacco finale. Il primo, è invece più facilmente gestibile e limitato nel tempo.

L’aspetto educativo della tristezza: - Avendo lavorato molto a contatto con bambini e adolescenti, ho potuto osservare quanto spesso i bimbi e i giovani di oggi non siano equipaggiati per fronteggiare i piccoli momenti di tristezza o frustrazione della vita. Questo aspetto, lo si può vedere bene a scuola, ed è quello che spesso le maestre, descrivono come un essere “viziati”: ovvero, l’andare in crisi davanti ad una piccola difficoltà. Il bambino che non è in grado di mettere in campo le proprie risorse per fronteggiare la situazione, quando si trova, per esempio,  ad aver sbagliato un compito e doverlo rifare, essere preso in giro da un compagno di classe, prendere un voto poco positivo, ha reazioni emotive intense, quali pianto sfrenato, capricci, rabbia, o sentirsi male (mal di pancia, mal di testa) per essere mandato a casa. L’adolescente invece, a confronto con difficoltà proprie di una scuola superiore, accusa il docente e attribuisce solo a lui la responsabilità del suo andamento negativo o abbandona la scuola perché completamente scoraggiato.

Da più parti, insegnanti che hanno alle spalle anni di docenza, riferiscono di trovarsi di fronte giovani sempre più fragili, pronti a crollare davanti alle difficoltà.

Educare alla tristezza, così come educare alle altre emozioni, permette ai bambini di crescere, di passare lentamente dall’infanzia all’età adulta, dove inevitabilmente ci saranno momenti di difficoltà da affrontare. E’ una palestra per poter osservare quali “attrezzi” si posseggono per superare il problema, eventualmente costruirne di nuovi, valutare quali funzionano e quali no e munirsi di un bel bagaglio ben fornito per ogni evenienza.

Essere dei genitori eccessivamente protettivi, che mettono sempre il cuscino sotto le ginocchia del proprio figlio per attutire la caduta, è l’equivalente di mandare un guerriero nudo a combattere una battaglia: come tornerà indietro se non ha di che proteggersi?

Clicca sul link per scaricare le schede:
https://drive.google.com/file/d/0B2B16-ORoT79R2hkYTVsS00tN3c/view?usp=sharing

Buon divertimento!