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mercoledì 4 dicembre 2019

EMDR: traumi con la "T" maiuscola e "t" minuscola


Siamo tutti accomunati da una semplice considerazione: viviamo, e proprio per questo siamo esposti alla possibilità di subire un trauma.

Quando si parla di trauma le persone immaginano grandi e gravi eventi di vita quali incidenti in cui ha perso la vita qualcuno, attentati, catastrofi naturali, sequestri o rapine, e spesso i pazienti di primo acchito rispondono "ma io non ho vissuto dei grandi traumi".

È necessario soffermarsi un attimo e fare chiarezza.
Quando si lavora con l'emdr si parla di T grandi e di t piccoli: i T grandi  comprendono eventi in cui c'è o c'è stato un rischio per la propria o altrui incolumità, ad esempio malattia, incidenti, aborti, catastrofi naturali, terremoti, sequestri, rapine, lutti, violenza sessuale,  gravi lesioni, aggressioni e maltrattamento fisico. Quando si parla invece di t piccoli ci si riferisce a situazioni relazionali che non rappresentano una minaccia all'integrità fisica ma una minaccia alla rappresentazione del sè, ovvero alla propria identità, alla propria personalità e percezione di sé stessi, esperienze apparentemente poco gravi ma che assumono importanza se sono ripetute nel tempo o avvengono in periodi di particolare vulnerabilità o dell'infanzia. I t piccoli comprendono situazioni di trascuratezza emotiva, maltrattamento psicologico ad opera del caregiver (per i bambini i caregiver sono i genitori, ovvero coloro che danno cura), incuria fisica e dei bisogni primari (es.: cibo, sonno, pulizia), assenza fisica ed emotiva, abbandoni, imprevedibilità e ambiguità delle reazioni, ostilità, umiliazioni.

E' più grave il trauma di un bambino che perde un genitore in un incidente o quello di un bambino che vive in un contesto relazionale fatto di ostilità e umiliazioni? 
E' più grave il trauma di una persona alla quale viene diagnosticata una malattia o quello di una persona che vive per anni con genitori depressi o alcolisti?
Difficile dirlo vero? A mio parere non ha nemmeno un grande senso paragonare le situazione per valutare quale abbia il peso maggiore.

La sofferenza psicologica si produce in presenza di entrambi i tipi di traumi e facilita la formazione di aree di vulnerabilità sulle quali poi si possono sviluppare patologie in fasi successive della vita. Le ripercussioni dei traumi sperimentati si manifestano nel comportamento, nella modalità di pensiero, nel vissuto emotivo, nel modo di relazionarsi con le persone in tutto l'arco della vita, e anche in alcune e specifiche aree del cervello, così come emerge da studi di neurobiologia.

Lutto, disagio cronico, perdita traumatica. Come superarli?
Vi aspetto mercoledì prossimo, arrivederci!