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lunedì 25 settembre 2017

C'è abito e abito ... c'è the e the ...

Si dice sempre che "l'abito non fa il monaco", affermazione verissima ... tuttavia quell'abito attira parecchio l'attenzione! 

La copertina è l'abito di un libro, è ciò che fin dal primo istante cattura parte del mio interesse: se è colorata, leggera, frizzante o accattivante nella grafica e nelle immagini ecco che la voglia di leggere la trama, per me, aumenta sensibilmente. 
E così è successo proprio per il libro "Le regole del tè e degli amori imperfetti" di Mara Roberti. La copertina dai toni pastello raffigurante diverse tazze da the impilate l'una sull'altra, il titolo originale e un po' sibillino hanno solleticato la mia curiosità! Da sempre mi chiedo perché i testi scolastici e di studio, i saggi, o altri tipi di letture impegnative abbiano costantemente copertine  tristi, anonime e ... pesanti! Per quanto possano poi racchiudere contenuti utili, importanti o fondamentali in alcuni settori, non regalano al lettore un sorriso nemmeno quando quel libro che si sta studiando viene chiuso!
Questa estate avevo bisogno di una lettura piacevole e leggera, che controbilanciasse dei libri di studio più impegnativi ai quali mi sto dedicando in questo momento, ed ecco che mi sono imbattuta nella storia di Elisa. Il libro ha un lessico e una sintassi accuratamente scelti, uno stile di scrittura che mi ha affascinato già dalle prime pagine, oltre una spiccata originalità nella struttura del libro che alterna capitoli del romanzo a capitoli di istruzioni quasi tecniche riguardanti la preparazione del the. Le descrizioni dei personaggi, degli ambienti, ma anche delle azioni sono così minuziose e multisensoriali che l'immaginazione è libera di volare in alto e ricostruire la scena in tutti i singoli dettagli, di sentirne gli odori e i sapori ... e di sognare. Eh già, perché il libro "Le regole del tè e degli amori imperfetti" è un romanzo che racchiude una storia d'amore, non una favola smielata ed iperglicemica ma un amore agrodolce con il lieto fine. 

Nel libro come nella realtà: rilettura "psico" della protagonista





La storia di Elisa, la protagonista di questo romanzo, non è molto diversa dalle storie delle Laura, Chiara o Paola che conosciamo. L'intera trama si regge su un processo di apprendimento che quotidianamente le persone, in modi sempre diversi, compiono.



Cosa succede? (ovvero l'evento traumatico)
Elisa, giovane adolescente, rientra a casa dopo aver trascorso una notte in compagnia di amici ed un ragazzo per lei speciale. Ha fatto esperienza della vera felicità. Sulla soglia della cucina, origliando da dietro la porta socchiusa, apprende la notizia tragica della malattia della madre. La notizia è come una doccia fredda e cancella in un soffio tutta la felicità sperimentata poco prima. La madre morirà e questo sarà per Elisa un trauma.

Cosa impara da questo evento la protagonista? (ovvero lo stile cognitivo)
Che se sei felice accadrà qualcosa di brutto. Ancor prima che avvenga il lutto, nella testa della ragazza si sono associati due pensieri: se sperimenti la felicità + arriva una punizione.

Come si comporta successivamente? (ovvero lo stile comportamentale e il meccanismo di difesa)
Nell'irrazionale tentativo di prevenire un futuro dolore, Elisa si preclude la possibilità di sperimentare ancora una felicità molto intensa. Come se si dicesse "se io non sono più felice come quella volta, non sono a rischio di ricevere un'altra bastonata dalla vita". Ovviamente questo processo mentale non è consapevole. Ecco che Elisa si muove nelle relazioni sentimentali tenendosi un po' ai margini della felicità, in una storia che, tutto sommato, non dà grandi gioie ma proprio per questo è considerata accettabile e abbastanza sicura.

La chiave di volta: cosa innesca il cambiamento? (ovvero la ristrutturazione cognitiva). 
La vecchia Signora Alba, senza saperlo, svolge per Elisa il ruolo del terapeuta. Alba svela alla giovane la storia dei suoi genitori e del loro amore burrascoso, cosa sconosciuta ad Elisa che, avendo vissuto con la madre ha sempre creduto che il papà non fosse con loro perchè morto prematuramente. L'uomo invece, in giovane età, pur amando la madre di Elisa, considerata il suo vero amore, sceglie per senso di dovere/colpa di sposare un'altra donna con la quale era fidanzato già precedentemente. In questo modo il papà ha creduto di preservare da ulteriori sofferenze la fidanzata con la quale è convolato a nozze (per l'appunto la Signora Alba). Alba spiega ad Elisa che il senso di giustizia del marito non ha reso felici tre persone: lei stessa, il marito e la madre di Elisa. Questo permette alla giovane di formulare un pensiero alternativo che sostituisce il precedente: rinunciare alla vera felicità non è protettivo contro la sofferenza. Il nuovo stile cognitivo di Elisa le permette di modificare il proprio comportamento e di innescare importanti cambiamenti nella sua vita.
  

Facendo qualche ricerca in internet ho scoperto che la scrittrice, il cui vero nome è Roberta Marasco in un secondo momento ha deciso di rivedere ed ampliare il romanzo, uscito poi in edizione cartacea con una copertina e un titolo nuovi. Sono contenta di aver trovato la seconda versione solo a posteriori, perchè se fosse stato il contrario probabilmente non mi sarei mai imbattuta in questo romanzo per le motivazioni che spiegavo all'inizio.

Un libro che scalda il cuore, una coccola prima di andare a dormire, caldo, speziato e qualche volta piccante come una buona tazza di tè.


Qual è la tua tazza di the preferita? (clikka per andare alla bacheca)