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mercoledì 19 aprile 2017

La gioia e la sua espressione: il sorriso


4° parte - "Percorso di educazione emotiva per bambini e genitori … 
che credono ancora nella magia delle emozioni".

Nello scorso articolo abbiamo visto che il sorriso è una tra le prime manifestazioni di gioia; tuttavia, abbiamo anche sottolineato che non sempre i sorrisi delle persone sono espressioni sincere di felicità. Molto spesso, reazioni spontanee, come ad esempio il sorriso, sono soggette ad interpretazioni ed apprendimenti culturali o sociali che modificano la loro vera natura.

Vediamo insieme come sia facile talvolta interpretare in modo erroneo o utilizzare per scopi specifici il sorriso.

I più comuni errori di interpretazione:
Chi sorride più spesso è una persona socievole, positiva e ottimista. Non sempre è vero, sorridere tende ad abbassare l’ansia, esistono sorrisi sinceri e sorrisi di circostanza, sorridere o non farlo non è un affidabile  indice per valutare l’ottimismo o il pessimismo di una persona.
Una donna che sorride poco viene vista come una persona fredda, musona, poco socievole o triste.
Una donna che sorride molto, e nello specifico sorride a un uomo, può essere vista come seduttiva o provocante.

Usare il sorriso per uno scopo specifico:
In particolari situazioni sorridere è un comportamento socialmente sollecitato ed auspicato: per esempio quando si riceve un regalo che non piace, o quando si incontra una persona non molto gradita. Esistono nella nostra società, regole tacite che “impongono o consigliano” di attuare un determinato comportamento
- I maschi sorridono meno delle femmine: questo sembra essere dovuto alla promozione sociale di particolari modelli di comportamento maschile e femminile. Un maschio più serio e austero sembra essere giudicato un uomo più virile e meno avvezzo alle emozioni, considerate caratteristica più frivola e femminile. Numerose ricerche testimoniano come, le donne, più inclini a sorridere di più, siano anche quelle che riescono con più facilità a discriminare se una persona sta provando una gioia sincera oppure sta fingendo, o se il suo sorriso è dovuto ad imbarazzo, nervosismo, ecc.; esse sembrano essere più abili a cogliere ed interpretare le emozioni altrui.
- Esporre un sorriso falso, permette di mascherare agli altri ciò che rende realmente felici o tristi, e di scegliere di condividerlo solo con chi si ritiene sicuro e degno di fiducia, quindi, esporsi in modo meno sincero permette di tutelarsi.

Anche se il sorriso sembra essere una delle prime manifestazioni visibili quando una persona sperimenta gioia, non è l’unica. Infatti, tale emozione può essere identificata da molti altri
elementi, ed anche misura attraverso particolari parametri fisiologici.

Cosa accade nel nostro corpo quando si sperimenta l’emozione della gioia?

I muscoli della faringe e della larige si rilassano e la voce è più chiara e squillante.
- Aumenta l’attività cardiaca, la conduttanza della pelle, il tono muscolare
Si modifica la temperatura corporea
La respirazione diventa irregolare
C’è un miglioramento della memoria e dell’apprendimento
C’è un peggioramento della capacità di valutazione in quanto si sottostimano i rischi e si evitano informazioni negative

Ora che abbiamo discusso delle funzioni, delle manifestazioni e delle modificazioni corporee che la gioia può provocare in ognuno di noi, la cosa migliore che si possa fare per conoscerla bene… è sperimentarla e viverla di persona, al di là di tutte le teorie.

Clicca qui per scaricare le schede delle attività:

https://drive.google.com/file/d/0B2B16-ORoT79Nm80M1hZM01uRjA/view?usp=sharing

Buon divertimento!

ISTRUZIONI E RIFLESSIONI PER LE ATTIVITA’ PROPOSTE

Scheda n.1 – L’attività ha lo scopo di far conoscere al bambino le motivazioni che rendono le persone felici; questo gioco lo porterà a confrontarsi con realtà diverse in quanto i motivi che fanno essere felice un bambino sono molto diversi da quelli che fanno essere felici un adulto, un anziano ecc.., La consegna potrebbe essere questa: “ scegli quattro persone per te particolarmente importanti, e chiedi loro cosa le fa essere felici. In ogni riquadro della scheda scrivi il loro nome o fai il loro disegno e riporta quanto ti hanno detto.”

Gioco di gruppo: Gelato al gusto “Tirami su” – Questa attività può essere fatta sia in un piccolo gruppo che in un gruppo di più ampie dimensioni (ad esempio: da 3/4 partecipanti fino a 15/16 bambini). Lo scopo del gioco è mostrare ad un bambino tutte le caratteristiche positive che possiede e che gli altri apprezzano. Il gioco può essere organizzato nello specifico, per un bambino che in un particolare momento è giù di corda e quindi per “tirarlo su”, o come attività ludica di gruppo per promuovere la conoscenza e il confronto reciprochi. Le variabili posso essere diverse: l’attività può essere fatta verbalmente oppure scrivendo su dei bigliettini di carta colorata; dipende dall’età dei partecipanti, dal tempo, e a volte, dal grado di timidezza. Valutate voi quale sia l’alternativa migliore.
Prendiamo in esame l’opzione “gioco scritto” e attività ludica di gruppo:
I partecipanti si dispongono per terra seduti in cerchio, ognuno di loro dovrà avere davanti a sé una scatola “magica” (può essere per esempio una scatola da scarpe, colorata o disegnata), foglietti colorati tanti quanti i partecipanti al gioco meno uno(per esempio se giocano 10 bambini ognuno di loro dovrà avere 9 fogli), pennarelli o matite colorate a volontà.

Ad ogni bambino sarà chiesto di scrivere su ciascun foglietto colorato, una caratteristica specifica che apprezza di ciascun compagno. Esempio: se giocano 5 bambini, chiamati A,B,C,D ed E, il bambino A dovrà scrivere su un foglio cosa gli piace di B, su un altro foglio un aspetto di C che apprezza, e così via fino ad E. Successivamente, i partecipanti, distribuiranno i biglietti scritti  nelle scatoline di ciascun compagno, in modo tale che, ogni bambino riceva nella propria scatola magica le frasi “tirami su” di tutti gli altri compagni. Si potrà poi scegliere se far leggere a voce alta a ciascun bambino quanto ricevuto, oppure lasciare che sia letto in privato e concludere i gioco con una condivisione di gruppo sulle emozioni che tale attività ha suscitato.