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lunedì 2 luglio 2018

I professionisti della psiche: LO PSICOLOGO




Qual è la sua formazione?
Lo psicologo ha una laurea in psicologia (5 anni o 3+2; quando si consegue solo la laurea triennale non si è uno psicologo ma un dottore in scienze psicologiche, e il titolo non permette di esercitare la professione); dopo la formazione universitaria, oppure alla fine dei due percorsi di tre e due anni, deve aver fatto un tirocinio post-lauream; successivamente deve sostenere l'esame di Stato per avere i il permesso di esercitare, pubblicamente o privatamente, la professione; ultima tappa importante è l'iscrizione all'albo professionale.

Di cosa si occupa? 
- opera per favorire il benessere di individui/coppie/famiglie nei momenti di difficoltà (ex: lutto, arrivo secondo figlio, interventi sulla genitorialità, interventi specifici su una problematica evidenziata dal paziente – malattia, relazioni difficili ), dei gruppi (ex: incontri di gruppo per alcolisti, genitori di figli omosessuali, persone con disturbo da attacchi di panico);
- collabora con organismi sociali, comunità, forze dell'ordine, squadre sportive, tribunali, scuole, rsa  (ex: interventi in ambito aziendale, supervisione ad educatori, centri di accoglienza, reclutamento personale, supporto agli atleti, ecc..)
- si occupa di psicopatologia (disturbi della psiche) attraverso interventi di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e sostegno (ex: nei disturbi di ansia, disturbi dell’umore, dell’alimentazione, screening per i dsa, test di personalità, sessualità, ecc..);
- favorisce il cambiamento a livello psichico e/o comportamentale e potenzia le risorse (ex: migliorare la comunicazione interpersonale, favorire una più  positiva autostima, gestire la rabbia, ecc..);
- promuove una lettura più funzionale dei vissuti personali (ex: un bambino con un genitore svalutante può crescere costruendo il pensiero negativo di sé di non essere adeguato o di non valere abbastanza, convinzione negativa e disfunzionale che molto probabilmente lo accompagnerà nell'arco della propria vita. Grazie alla terapia quel paziente può riuscire ad attribuire un nuovo significato agli eventi vissuti nell'infanzia e quindi divenire consapevole di aver avuto un genitore incapace di fare il genitore, a causa probabilmente di propri vissuti personali, e poter credere di essere una persona meritevole e di valore).
- accompagna individui/coppie/famiglie nei momenti di difficoltà della vita quotidiana;
- interventi di prevenzione o informazione (ex: progetti su affettività e sessualità  nelle scuole, incontri divulgativi su uno specifico tema, ad esempio l'ansia, ecc);
- diagnosi (ha le competenze per identificare uno specifico disturbo della psiche - umore, dipendenza, ansia, disturbi della personalità - e proporre l'intervento più opportuno)
- riabilitazione e sostegno (ex: alcuni pazienti intraprendono un percorso strutturato e duraturo per giungere a modificazioni importanti del proprio funzionamento di personalità, altri invece beneficiano solamente di qualche incontro una tantum);
- sperimentazione, ricerca, didattica (ex: attività di studio e ricerca in Università, corsi di formazione rivolti a specifiche categorie di utenti).

Quali strumenti usa?
Nell'esercizio della professione lo psicologo usa il colloquio psicologico, strategie specifiche per per conoscere l’altro e il suo funzionamento psichico: come pensa, come istaura le proprie relazioni, come vive le emozioni, ecc. (ex: tecniche verbali o non verbali, grafiche, ecc.), test, questionari e scale valutative (non acquistabili da tutti), tecniche di rilassamento.

Come verificare la sua identità?
Uno psicologo per poter esercitare DEVE necessariamente essere iscritto ad un albo regionale professionale. Per verificare quindi che un professionista sia in possesso di tutti i requisiti si può far ricorso a questo sito www.psy.it, che raccoglie le iscrizioni agli albi di tutte le regioni d'Italia.