1° parte - Percorso di educazione emotiva per bambini e genitori …
che credono ancora nella magia delle emozioni"
La
rabbia fa parte di quelle che in “psicologhese” vengono chiamate emozioni di
base, ovvero quel ristretto numero di emozioni, che al pari dei colori primari
(giallo, rosso, blu e verde) se mischiate tra loro possono dare origine a
molteplici sfumature, chiamate, a loro volta, emozioni secondarie. La rabbia,
come detto, può dare origine a diverse altre emozioni, differenti per
intensità; per esempio: l’irritazione, l’ostilità, l’impazienza, la collera,
l’ira, il furore, elencate in un crescendo sempre maggiore rispetto
all’emozione base.
La
rabbia si manifesta in molti modi: alzando il tono della voce o urlando, con la
tensione di tutti i muscoli del corpo, aggrottando le sopracciglia, aggredendo
verbalmente. Essa è spesso definita “emozione negativa”, in modo improprio a
mio avviso, in quanto, così facendo, si corre il rischio di darle una
connotazione sbagliata, ovvero quella di un’emozione che essendo appunto
negativa dovrebbe non essere sperimentata, non essere espressa o addirittura
accantonata. La rabbia invece, al pari delle altre emozioni, è molto
importante, utile alla vita e addirittura, nella misura adeguata, una preziosa
risorsa. Detto questo, ecco il perché
preferisco una classificazione delle emozioni in: piacevoli e spiacevoli;
dove il significato di piacevolezza o spiacevolezza è dato dalla sensazione che
sperimenta la persona che sta vivendo quella particolare emozione.
La
rabbia, come detto prima, se usata bene, è un’emozione costruttiva, al
contrario, se non vi è educazione in tal senso, può portare a conseguenze
negative come per esempio l’esplosione della stessa nei confronti di una
persona più debole o in modo immotivato, o ancora il volgersi contro di sé.
Cosa
significa educare alla rabbia? Per esempio:
-
riconoscere
i propri bisogni
-
associarla
a delle parole, delle sensazioni, degli stati d’animo
-
imparare a
manifestare le proprie emozioni senza schiacciare l’altro
Dopo
questa breve introduzione teorica, il modo migliore per esercitarsi sul campo,
è praticare… lasciamo dunque il posto ad alcune attività da svolgere con i
vostri bambini.
Se
vi fa piacere, potete provate a fare anche voi questi semplici esercizi,
potrete dare ai vostri piccoli lo spunto per iniziare qualora si
trovassero in difficoltà, o ancora, potrete confrontare i vostri punti di vista
con i loro ed accorgervi dell’esistenza di eventuali differenze.
Scarica e le schede, e ... buon divertimento!
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