Esistono molte tecniche di rilassamento: alcune di stampo orientale, altre occidentale, una parte di esse fa riferimento ad un particolare approccio teorico, altre ne integrano più di uno, talune discipline sono più semplici, talaltre più complicate e via di seguito in un dedalo intricato di tecniche e approcci ... il cui fine ultimo però, sembra essere per tutte lo stesso: il benessere dell'individuo.
Nello specifico delle tecniche di rilassamento io mi occupo di: VISUALIZZAZIONI GUIDATE, RILASSAMENTO PROGRESSIVO MUSCOLARE, TRAINING AUTOGENO.
"Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo,
una volta che si è imparato a leggerlo."
Alexander Lowen
Quando
si pronuncia la parola relax, o rilassarsi, o rilassamento, le reazioni delle
persone in genere sono di questa tipo: cenni di assenso col capo, “Eh già, chi
non ne ha bisogno oggi?!” “Mi servirebbe proprio!” “Non parlarmene, sono
talmente stressata che ne avrei un bisogno”, “E come si fa? Ho due figli, la
casa, il lavoro… non ho proprio tempo” “Speriamo arrivi presto il week end così
mi rilasso un po’!” “Beata te che puoi rilassarti, io invece…”.
Ho
come l’impressione di aver parlato di una cosa “impossibile” da raggiungere, da
limitare solo al week end o alle vacanze, un lusso che pochi possono concedersi
… una specie di utopia.
E
se vi dicessi che per rilassarvi in modo profondo possono bastare dai cinque ai
quindici minuti al giorno?
RILASSARE
= (re + laxare, cioè tornare a + stare meglio)
VISUALIZZAZIONI GUIDATE
Il
corpo di una persona è come il suo biglietto da visita. Ci fornisce indicazioni
sulla sua vita emotiva, affettiva, sul suo modo di relazionarsi agli altri ed in senso più ampio al mondo, o al
contrario sul suo modo di ritrarsi dagli altri e difendersi. Il corpo è una
sorta di strumento che mette in contatto ciò che sta fuori e ciò che invece è
interiore, e come ogni strumento che si rispetti, sarà in grado di creare una
musica unica e personale.
Attraverso
il nostro corpo noi facciamo risuonare il nostro mondo interiore, fatto di
vissuti, colori, paure, emozioni. Proprio partendo dal corpo, usandolo come
mediatore tra vita psichica e vita fisica si vuole promuovere una maggiore
consapevolezza personale, il cui fine ultimo è stare meglio, conoscersi più a
fondo, affrontare la quotidianità in modo più sereno e rilassato, migliorare il
proprio funzionamento generale.
COSA SONO LE
VISUALIZZAZIONI GUIDATE? Le
Visualizzazioni semplici o guidate rientrano nel vasto insieme delle tecniche
di rilassamento. Il conduttore guiderà il partecipante a ricostruire nella
propria mente attraverso l’uso dell’immaginazione determinate situazioni
(spiaggia, montagna, arcobaleno) che stimoleranno specifiche sensazioni
corporee (per esempio calore, pesantezza, leggerezza ecc.) proprie di uno stato
di profondo rilassamento.
DESTINATARI: Il
corso é rivolto a chiunque sia interessato a parteciparvi senza alcuna
limitazione di età.
E’
pensato in particolar modo per chi voglia ritagliarsi un piccolo momento
settimanale per se stesso, nel quale potersi rilassare ed entrare in contatto
più profondo con il proprio corpo e la propria psiche, senza dover aver
l’impegno di un allenamento quotidiano e costante a casa.
OBIETTIVI: Promuovere
nel partecipante una maggior consapevolezza del proprio corpo, delle sensazioni
di tensione e di distensione a livello fisico e mentale. Aiutare, attraverso
l’uso di visualizzazioni semplici, a raggiungere uno stato di calma,
rilassamento e benessere.
COMMENTI DEI PARTECIPANTI:
“Il corso mi ha aiutato a prendere
coscienza delle parti del mio corpo rilassandole come non avevo mai avuto la
possibilità di fare.”
“Il corso ha
soddisfatto e raggiunto l’obiettivo a cui volevo arrivare, cioè: imparare a
controllarmi per affrontare meglio la vita con i suoi vari momenti critici.”
“Durante
questo corso sono riuscita a rilassarmi e trovare il mio “posto” in cui mi
ritrovo tranquilla insieme alla mia guida. Quando sono presa da mille cose mi
soffermo e cerco di visualizzare il mio angolo di pace.”
RILASSAMENTO PROGRESSIVO MUSCOLARE
Elaborata dal medico e psicofisiologo statunitense Edmund
Jacobson il R.M.P. è una tecnica che si basa sull’apprendimento di una
progressiva e volontaria sequenza di contrazione e decontrazione di specifiche
aree muscolari. L’autore, rimasto fortemente colpito da un episodio capitatogli
durante l’infanzia, decise di dedicare la sua formazione allo studio
dell’eccitabilità nervosa ed al suo trattamento.
La tecnica nasce dall’osservazione che la tensione
muscolare compare insieme ad inquietudine, ansia, stress e paura, e si basa sul
reciproco rapporto: tensione muscolare-tensione psichica, distensione muscolare- distensione psichica.
COME SI STRUTTURA LA TECNICA: A differenza di altre tipologie di rilassamento (ad ex. il
training autogeno) non utilizza la suggestione e non si basa sull’uso dell’immaginazione, il R.M.P. consiste in
semplici movimenti corporei che promuovono uno stato di contrazione e
decontrazione muscolare. Gli esercizi includono i distretti muscolari di mani,
avambracci, braccia, piedi, gambe, cosce, glutei, collo, spalle, schiena,
addome, e viso.
A COSA SERVE: Attraverso l’R.M.P. si ottiene il rilassamento dei muscoli
e del corpo, si impara a discriminare tra stato di contrazione (molte volte
inconsapevolmente mantenuta anche in fase di riposo) e decontrazione,
pervenendo quindi anche ad uno stato di distensione mentale. Mantenere per
lunghi periodi una contrazione della muscolatura produce stanchezza fisica,
dolore muscolare, e in alcuni casi mal di testa. Un corpo disteso e rilassato beneficia
di effetti positivi anche a livello cardiocircolatorio, respiratorio e del
sonno.
COSA OCCORRE PER PRATICARE IL R.M.P.: Per la riuscita di un buon rilassamento è importante:
- l’ambiente in cui ci allena. Almeno all’inizio e
fino a quando non si è raggiunto un buon grado di autonomia, l’ambiente ideale
dovrebbe essere non rumoroso, non troppo caldo né
troppo freddo, scarsamente illuminato, protetto dall’ingresso di persone che
potrebbero disturbare.
- un po’ di tempo: dedicarsi pochi minuti quotidianamente ma in modo
puntuale e costante è il primo passo per spostare l’attenzione su noi stessi,
sul nostro mondo interiore.
- l’allenamento
sistematico: è fondamentale per ottenere dei benefici
- motivazione e
convinzione: avere degli obiettivi chiari è il primo passo verso la
realizzazione di questo percorso.
COMMENTI DEI PARTECIPANTI
“Il corso mi ha insegnato a capire quando i muscoli sono in tensione anche durante la giornata e come poterli rilassare. Quando ho fatto tutti gli esercizi ho sperimentato non solo un rilassamento fisico ma anche mentale.”
“Corso molto interessante, vorrei ce ne fossero altri”
“Mi è servito soprattutto per staccare la spina da tutto per qualche momento, riprendere le forze e ripartire. E’ un metodo per prendermi una pausa benefica e ristoratrice.”
“Ho trovato molto interessante il fatto di poter condividere le esperienze vissute con gli altri compagni dopo l’allenamento”
“Ho pensato di partecipare a questo corso sperando che mi potesse essere utile per risolvere il problema che mi porto da parecchio tempo, ovvero un ipertono dello sfintere anale (complicazione del morbo di crohn). Il risultato finale è stato soddisfacente. L’allenamento costante mi ha permesso di raggiungere un rilassamento generale della muscolatura ed in particolare gli esercizi del perineo hanno fatto si che constatassi dei miglioramenti riguardo il grado di ipertono.” (partecipante con diagnosi di morbo di crohn).
TRAINING AUTOGENO
La nascita del Training Autogeno può essere fatta risalire al 1932,
anno in cui il neurologo berlinese Johannes Heinrich Schultz pubblicò “Das
Autogene Training”, opera fondamentale che determinò la diffusione e conoscenza
del metodo in molti paesi. La definizione
originale che diede Schultz di questa tecnica fu TECNICA
DI RILASSAMENTO DA AUTOCONCENTRAZIONE
PSICHICA, oggi invece noi la conosciamo semplicemente con il nome di TRAINING
AUTOGENO.
CAMPI DI APPLICAZIONE: Il TA è attualmente applicato in numerosi ambiti:
- ambito clinico: per trattare disturbi di tipo
neurovegetativo (tachicardia, disturbi del sonno, della respirazione, della
circolazione, cefalea alcuni tipi di fobie, disturbi sessuali, dipendenza dal
fumo)
- ambito non clinico: addestramento di personale
aziendale
- ambito sportivo: allenamento di atleti in campo
calcistico, sciistico, canottaggio, atletica leggera ecc..
- preparazione al parto
- ambito estetico
CHE COS'E': Si definisce principalmente come una tecnica di rilassamento, ma
dovrebbe essere considerata più una tecnica di cambiamento in quando produce in
chi si allena delle modificazioni a livello fisiologico e psicologico.
L’esercizio della calma predispone ad un atteggiamento di calma
mentale.
L’esercizio della pesantezza serve per indurre uno stato di ipotonia
muscolare.
L’esercizio del calore produce vasodilatazione periferica con
conseguente miglioramento della circolazione sanguigna.
L’esercizio del cuore regola la funzione cardiovascolare.
L’esercizio del respiro regola la funzione respiratoria.
L’esercizio del plesso solare favorisce un maggior afflusso di sangue
agli organi interni.
L’esercizio della fonte fresca induce una leggera vasocostrizione nella
zona cefalica.
Il termine TRAINING AUTOGENO significa
letteralmente allenamento – che si genera da sé, ciò significa che una volta
che si è imparata la tecnica, ognuno la potrà applicare in modo del tutto
autonomo senza dover dipendere da un conduttore esterno. Imparare bene il TA
significa anche che per ottenere buoni risultati sarà necessario impiegare
sempre meno tempo, cinque o dieci minuti una o più volte al giorno possono
essere sufficienti.
STRUTTURA DELLA TECNICA: Essa si compone di due cicli di esercizi: il ciclo inferiore ed il
ciclo superiore. Gli esercizi insegnati come tecnica di rilassamento sono quelli che
compongono il ciclo inferiore mentre quello superiore si affronta in un
contesto psicoterapeutico. Gli esercizi del TA si dividono in due esercizi di base (pesantezza e
calore), e quattro esercizi complementari (cuore, respirazione, plesso solare e
fronte fresca). In un secondo momento, a questi sei esercizi, se ne aggiungono altri
tre, denominati esercizi supplementari, che riguardano la zona del viso, degli
occhi e la regione spalle-nuca. L’esecuzione del ciclo inferiore del T.A. si
completa con gli esercizi anticipatori, la formulazione dei proponimenti, in
altre parole, obiettivi (realistici) che la persona si prefigge di raggiungere
e gli esercizi ridotti.
A COSA SERVE: Attraverso l’apprendimento del TA si possono ottenere diversi benefici: prevenzione di disturbi psicosomatici, recupero energetico, migliore
gestione di Sé di fronte a situazioni difficili, migliore capacità di
concentrazione, memoria e determinazione, miglioramento delle prestazioni
fisiche, autoinduzione di uno stato di calma, capacità di gestire il proprio
corpo e quindi anche dei parametri fisiologici alterati dallo stress (frequenza
cardiaca, respirazione, tensione muscolare, ecc..), profondo benessere.
COSA OCCORRE PER PRATICARE IL TA: Per la riuscita di un buon rilassamento è importante:
- l’ambiente in cui ci allena. Almeno all’inizio e
fino a quando non si è raggiunto un buon grado di autonomia, l’ambiente ideale
dovrebbe essere non rumoroso, non troppo caldo né troppo
freddo, scarsamente illuminato, protetto dall’ingresso di persone che
potrebbero disturbare.
- un po’ di tempo: dedicarsi pochi minuti quotidianamente ma in modo
puntuale e costante è il primo passo per spostare l’attenzione su noi stessi,
sul nostro mondo interiore.
- l’allenamento
sistematico: è fondamentale perché si crei un legame tra le formule
pronunciate e i riscontri fisici.
- motivazione e
convinzione: avere degli obiettivi chiari è il primo passo verso la
realizzazione di questo percorso.
Quale luogo sceglieresti per rilassarti? (clikka per andare alla bacheca)
Quale luogo sceglieresti per rilassarti? (clikka per andare alla bacheca)
(Tratto dal libro di Igino Marchi: " Teoria e pratica del training autogeno", Giunti Demetra, 2002 Giunti Editore S.p.a., Firenze, Milano)
“ la porta della felicità
si apre solo verso l’esterno;
chi tenta di forzarla
in senso contrario
finisce per chiuderla
ancor più”
(S. Kierkegaard)
Quello che proponiamo è un viaggio; un viaggio verso l’immaginario, in una nuova dimensione, in un nuovo mondo, lontano dalla noia, dalla fatica e dal dolore. (…)
Questo mondo non è fuori dalla nostra galassia, ma in un luogo altrettanto inesplorato e vergine: nella nostra mente, una terra quasi sconosciuta che solo da pochi anni si è iniziato a studiare. E uno degli strumenti migliori per questa scoperta è il T.A. (training autogeno). Si chiama training (“allenamento”) perché implica un allenamento quotidiano; si chiama autogeno (“che si genera da sé”) perché il viaggio va compiuto da soli. (…) prevede sei tappe.
Nella prima ci si rende conto che tutto ha un significato e un peso: un peso soffice e dolce che avvolge, rassicura e non ferisce.
Nella seconda si entra nella dimensione del calore come simbolo dell’affettività, della generosità, della disponibilità, e tutto acquista un colore marrone, colore della terra.
Nella terza si entra nel regno dell’amore, del cuore, dell’altruismo che prende il colore rosso, simbolo della vivacità e dell’estroversione.
La quarta è la sfera dell’aria, del respiro, che rappresenta la vita con i suoi misteri.
La quinta guida nei visceri, in luoghi nascosti, e si scopre il plesso solare, fonte di calore e tranquillità.
La sesta infine trasporta sui ghiacciai a sentire il soffio del fantasma, la purezza della mente, lo spirito libero.
Badate però che per intraprendere questo viaggio bisogna essere preparati, informati e allenti, altrimenti l’immersione in questa nuova dimensione rischierà di fallire.