Il termine "consulenza" ci collega ad una grande quantità di servizi molto differenti l'uno dall'altro. Per non confondere le idee, qui di seguito verranno elencate solo le prestazioni da me effettuate:
CONSULENZA /
COUNSELLING PSICOLOGICO SOSTEGNO PSICOLOGICO
“Perché
dovrei andare a raccontare i fatti miei a uno che non so neanche chi sia?”
“E poi,
cosa direbbe la gente se andassi da uno che cura i matti?”
Più volte mi è capitato di sentire frasi di
questo tipo, legate ad una vecchia e ignorante concezione della figura dello
psicologo come di “colui che cura i pazzi”; tuttavia, anche se i tempi sono
cambiati, ci riteniamo all’avanguardia e
siamo nel 21esimo secolo, alcuni pregiudizi e paure permangono immutati.
La persona che si rivolge ad uno psicologo
non è una persona “pazza” o “fuori di testa”, è semplicemente una persona umana, che in certo periodo della
propria vita si accorge di avere una difficoltà e di non riuscire a gestirla da
sola. Chiedere aiuto ad un professionista non è sinonimo di debolezza ma di
rispetto verso se stessi, è un modo per darsi attenzione e volersi bene … a
livello psicologico.
A nessuno verrebbe in mente di vergognarsi
perché gli è venuta la febbre o la tonsillite, perché allora vergognarsi nel
riconoscere di avere un disagio di natura psicologica? Esiste forse qualcuno al
mondo che non ne abbia? Presentatemelo allora!
Rivolgersi ad uno psicologo è il primo passo
per affrontare un momento difficile e di sofferenza, con lo scopo di stare
meglio e tornare a camminare sulle proprie gambe, con serenità.
CONSULENZA /
COUNSELLING PSICOLOGICO
La consulenza o counselling psicologico è un
intervento attuato dallo psicologo, professionista con conoscenze e preparazione
in materia di psicologia, nei confronti del paziente, che ne fa esplicita
richiesta, al fine di comprendere, definire, chiarire il problema e giungere ad
una possibile soluzione.
L’intervento di consulenza può essere
richiesto da una singola persona, dalla coppia, dalla famiglia, da un gruppo o
da un’azienda.
Durante i primi colloqui (chiamati assesment)
si raccolgono informazioni che aiutano nella comprensione del problema:
solitamente si chiedono dati riguardo la storia del disturbo presentato, la famiglia
attuale e di origine, il lavoro, l’ambito sociale, i comportamenti, i modi di
pensare, le abitudini, la salute, le relazioni con le altre persone, eventuali
sintomi manifestati e il loro esordio. Durante questa fase lo psicologo potrà
valutare anche l’opportunità di utilizzare uno o più test.
Una volta fatta luce sulla situazione
generale del paziente, lo psicologo sarà in grado di fare, se necessario, una
diagnosi psicologica e decidere se proseguire il percorso con la persona, o se
sia il caso di inviarla ad un altro professionista. Nel caso in cui non ci
siano gli estremi per un invio, e al termine della fase di assesment, psicologo
e paziente, insieme, valuteranno l’opportunità di proseguire con gli incontri. I
primi colloqui, sono utili ad entrambi innanzitutto per una corretta
valutazione della problematica portata dal paziente ma anche per una reciproca
scoperta a livello personale; “Come ci si trova nel lavorare insieme?” “Mi
piace questa persona?” “Penso di sentirmi a mio agio con lei e di riuscire a stare
bene?” E’ opportuno che entrambi si pongano queste domande per prevedere e
valutare la possibilità di un lavoro comune. Se entrambe le parti si accordano
sulla possibilità di proseguire nel percorso sarà valutata anche la frequenza
degli incontri; solitamente una consulenza psicologica si struttura con cadenza
settimanale o quindicinale, salvo che non ci siano particolari richieste o
esigenze da una delle parti. La durata della consulenza, non è chiaramente
definibile all’inizio per una serie di motivi, tra cui: la frequenza degli
incontri, l’importanza del problema portato dal paziente, le difficoltà
manifestate dal paziente durante il percorso, i tempi personali di riflessione,
accettazione delle tematiche emerse, le pause dovute alle vacanze e i problemi
che si potrebbero manifestare strada facendo. E’ importante ricordare che a differenza
di un percorso di psicoterapia l’intervento di consulenza psicologica è
generalmente limitato nel tempo e si riferisce ad uno specifico problema.
Scopo del counselling è promuovere nel
paziente un’autonomia decisionale attraverso una visione più realistica di sé e
del contesto nel quale vive, per giungere ad una migliore qualità della vita e
del proprio benessere personale.
SOSTEGNO
PSICOLOGICO
Il sostegno psicologico si differenzia dal
percorso di consulenza per la frequenza degli incontri e gli obiettivi che il
paziente si pone. Gli incontri con lo psicologo in questo caso sono fissati in
base alle necessità del paziente, che potrà contattare lo psicologo a distanza
di mesi o settimane per uno o più incontri occasionali senza l’accordo di intraprendere
un percorso lineare. Solitamente il sostegno è finalizzato alla condivisione di
episodi di vita o decisioni, e confronto con il punto di vista di una persona
esterna al proprio ambito di vita.
DIAGNOSI
PSICOLOGICA O PSICODIAGNOSI
Dal greco dià (attraverso) gnosis
(conoscenza), la diagnosi è un
processo centrato sulla conoscenza profonda dell’individuo, volto a comprendere,
raccogliere, analizzare ed integrare informazioni per descrivere e nominare il
problema manifestato dal paziente.
Gli strumenti utilizzati dallo psicologo per
giungere a una diagnosi sono l’osservazione, il colloquio clinico e i test
psicologici (permettono di raccogliere in breve tempo una gran quantità di dati
riguardanti la storia di vita della persona ed al problema riportato). Le
informazioni cliniche, socio-relazionali, culturali, comportamentali, cognitive
ed emotive saranno integrate tra loro in modo da ricostruire un quadro chiaro
degli aspetti disfunzionali del paziente, delle sue parti sane e delle risorse utilizzabili
durante il percorso terapeutico.
Inquadrare a livello nosografico un disturbo
permette allo psicologo di usare un linguaggio noto e condiviso da altri
specialisti (DSM), nel caso in cui sia necessario collaborare con un’altra
figura professionale o inviare ad altri il paziente, ma anche di orientarsi
nella progettazione di un adeguato trattamento.
E’ da precisare che non per tutti i pazienti
è necessario fare una diagnosi, esistono moltissime problematiche e disturbi
che non sono così importanti da essere considerati patologici e che quindi non
richiedono una diagnosi.