Se ti viene la tonsillite, ti rivolgi al medico perchè ha le competenze per curarti o gli chiedi se lui l'ha mai avuta? Immagino tu abbia risposto che ti rivolgi al professionista perchè è competente in materia, bene ... con lo psicologo è la stessa cosa!.
Lo psicologo grazie alla propria formazione è in grado di comprendere cosa succede alla mente e al "cuore" in seguito ad un brutto evento, e sa individuare il percorso migliore per aiutare il paziente a superare quella certa difficoltà. Chi sceglie di fare questo lavoro, inoltre, è dotato di una particolare sensibilità, chiamata empatia, che gli permette di comprendere il vissuto e lo stato d'animo della persona che ha di fronte. Se fosse freddo e calcolatore farebbe sicuramente un altro mestiere!
L'empatia è una capacità che ogni essere umano può sviluppare fin dai primi mesi di vita, ed è direttamente correlata con una zona del cervello in cui risiedono i neuroni specchio. Ti faccio un esempio molto semplice: quando un neonato, in presenza di altri bambini piccoli, si mette a piangere, dopo poco il pianto dilaga e contagia tutti ... ecco, quella è una prima forma di empatia.
Sentire dentro di sè lo stato d'animo dell'altro.
Anche il riso è contagioso, no?! Empatia!
Accade però, che in situazioni di gravi traumi e carenze, i bambini non sviluppino adeguatamente questa competenza che gli permette di mettersi in contatto emotivo con altri esseri umani, ecco che da adulti diventeranno persone poco capaci di comprendere le emozioni e i vissuti dell'altro.
Lo psicologo ha imparato a sentire dentro di sè il dolore dell'altro senza però farsene travolgere o viverlo come proprio, questo serve ad aiutare il paziente ed essere per lui un valido sostegno. Uno psicologo più spaventato, triste o arrabbiato del proprio paziente ... non servirebbe a molto.
Arrivederci alla prossima settimana con il 6° pregiudizio!